EUR

L’Adempimento Collaborativo ed i Rapporti con il Fisco Italiano

Con l’entrata in vigore della Legge 9 agosto 2023 n. 111 il sistema tributario italiano vedrà alcune novità, tra cui correzioni ed integrazioni. L’obiettivo è quello di transitare verso un’aliquota impositiva unica per quanto riguarda l’IRPEF, attraverso una risistemazione degli scaglioni di reddito anche in relazione alle caratteristiche personali dei soggetti. La legge delega prevede inoltre una razionalizzazione dell’IVA, insieme a misure atte a potenziare il regime dell’adempimento collaborativo, o cooperative compliance, per quelle attività caratterizzate da alti rischi nel versamento dei tributi.
La legge esplicita i principi generali in materia di diritto tributario in riferimento al contesto dell’Unione europea ed anche a livello internazionale con la volontà di uniformarsi a quella che è attualmente la prassi extranazionale ed evitare la doppia imposizione, rendendo il regime italiano maggiormente competitivo. La riforma riguarda anche i possessori di consistenti patrimoni esteri, delineando nuove opportunità per coloro che desiderano trasferirsi in Italia. Questa si propone infatti di attuare politiche economiche competitive per favorire l’investimento di capitali in Italia e il trasferimento di residenza da parte di questa specifica categoria di stranieri.
Viene dunque revisionata la disciplina della residenza fiscale, uniformandola alle consuetudini internazionali. L’Italia, in qualità di paese attrattivo per persone facoltose, vedrebbe dunque ulteriormente incrementati i valori immobiliari delle sue città più prominenti.
Le agevolazioni per i neo-residenti comprenderebbero anche l’esenzione delle imposte su successioni e donazioni nei trasferimenti da fuori il territorio nazionale. Per chi proviene da Francia, Regno Unito o Svizzera i provvedimenti delineano una situazione rosea in quanto le imposte di successione per patrimoni di importante entità sono più impegnative in tali paesi.
I cittadini stranieri facoltosi possono dunque usufruire del regime “flat tax” (Art. 24-bis del TUIR) senza particolari limitazioni nel riconoscimento dei requisiti necessari. Non devono tuttavia aver avuto legami familiari o lavorativi con l’Italia in precedenza.
Rimangono aperte questioni relative alla permanenza a lungo termine in tale regime, in quanto generalmente gli individui con grandi patrimoni netti ne affidano la gestione ad enti come fondazioni o trust. Nasce quindi l’esigenza di approfondire aspetti legati al rischio sanzionatorio.
Per la gestione del rapporto continuativo tra i soggetti detentori di importanti patrimoni ed il sistema fiscale italiano viene istituito un ufficio specializzato dell’Agenzia delle Entrate per lo svolgimento di attività continuative di confronto e tutoring.

Si delinea dunque un regime di adempimento collaborativo per chi trasferisce la residenza in Italia o per chi, mantenendola all’estero, abbia un reddito nel territorio nazionale pari o superiore a un milione di euro.
Di certo una novità positiva in quanto segnale di stabilizzazione delle relazioni tra il Fisco italiano ed i grandi imprenditori esteri.

Per altre notizie di questo tipo e per avere informazioni aggiornate in materia di tassazione rivolgiti ad uno dei nostri agenti.

Indietro

Questo sito è protetto da reCAPTCHA e si applicano le norme sulla privacy e i termini di servizio di Google.